Cosa sapere sull'isolamento termico
Il grado di protezione (quindi la classe antieffrazione) è un elemento fondamentale quando si tratta di porte blindate, ma ci sono altre caratteristiche tecniche da valutare e che hanno eguale importanza. L’isolamento termico, innanzi tutto. Cosa significa? Lo spieghiamo subito, semplificando. Bisogna valutare la trasmittanza termica U; con questa definizione si intende il flusso di calore medio che passa, per metro quadrato di superficie, tramite una struttura – la porta blindata, in questo caso - delimitante due ambienti a temperatura diversa: per esempio la casa riscaldata e l’esterno. L’unità di misura della trasmittanza termica è il W/m2K; W sta per Watt, m2 sta per metri quadri e K sta per gradi Kelvin. Più questo valore è basso, più elevato risulta il livello di isolamento. La trasmissione del calore viene calcolata sulla base delle istruzioni contenute nelle norme UNI EN ISO 10077-1:2018 e ISO 10077-2:2018 e dipende in primis dalla conformazione del campione e dai materiali impiegati. Ci riferiamo a quelli relativi alla struttura del serramento, ma anche ai pannelli che vengono inseriti per la coibentazione. Ogni materiale ha il proprio coefficiente di conducibilità termica. Una porta di qualità ha una trasmittanza pari ad almeno 1,6 U.
Perché è importante l’isolamento termico
Una porta blindata caratterizzata da un alto isolamento termico riduce al minimo la dispersione di calore. E ciò si traduce in un significativo risparmio energetico. In altre parole, si può fare un minore uso di sistemi per la climatizzazione invernale, ma anche di quelli per il raffrescamento. Altra questione tutt’altro che secondaria: si gode di un maggior comfort abitativo. Fra le pareti domestiche o in altri ambienti chiusi, cioè, non bisogna fare i conti col rischio di sentirsi infreddoliti o, al contrario, patire troppo il caldo. E ancora, chi installa una porta blindata che garantisca un miglioramento dell’efficienza energetica può usufruire di ottime agevolazioni fiscali, ovvero recuperare in dichiarazione dei redditi il 50 per cento oppure il 65 per cento, a seconda dei casi, della spesa sostenuta.
Cosa si intende per isolamento acustico
Chi vive in una zona trafficata lo sa bene: l’inquinamento acustico è causa di grandi disagi, sia fisici che psicologici. D’altra però, in molti hanno l’esigenza di produrre liberamente rumori in casa – si pensi alla musica o alle cene in compagnia – senza arrecare alcun disturbo ai vicini o comunque all’esterno. Ecco perché fra le caratteristiche tecniche che determinano la qualità di una porta blindata figura anche l’isolamento acustico. La sua capacità, in altre parole, di impedire o mitigare il passaggio di energia sonora fra ambienti. Viene determinata tramite il valore Rw, che a sua volta è espresso in decibel (dB). Più questo valore è alto, maggiore risulta il grado di isolamento. Nelle migliori porte blindate di qualità è compreso fra 39 dB e 45 dB. La valutazione dell’indica di isolamento acustico di una porta blindata si basa sulle prescrizioni contenute nella norma UNI EN ISO 10140-1:2016. L’ambiente di prova è costituito da due camere, cioè la cosiddetta camera emittente e la camera ricevente. Come si può dedurre facilmente, la prima contiene la sorgente di rumore, mentre nell’altra vengono posizionati un microfono e apposite apparecchiature di rilevamento. Il campione da testare si installa tra i due ambienti, per poi procedere con i test.
I migliori materiali isolanti
l grado di isolamento acustico che caratterizza una porta blindata dipende principalmente dal materiale inserito al suo interno. I materiali fonoisolanti impediscono ai rumori esterni di entrare, quelli fonoassorbenti servono a evitare che i rumori prodotti all’interno arrivino all’esterno. Fra le migliori soluzioni fonoassorbenti troviamo la lana di roccia e la lana di vetro ma anche il sughero, il poliuretano espanso e il poliestere. Fra i più efficaci materiali fonoisolanti citiamo ancora la lana di vetro, oltre al piombo e alla gomma. In genere le due tipologie si utilizzano insieme, formando diversi strati, in modo da impedire alle onde sonore sia di entrare che di uscire.
Se la porta blindata dà su un ambiente aperto, anche la sua tolleranza alle intemperie diventa fondamentale, così come la capacità di impedire il passaggio dei famigerati “spifferi”. Si parla, quindi, di resistenza al vento, tenuta all’acqua e permeabilità all’aria. Per valutare le prestazioni di un serramento e classificarlo, si deve far riferimento a specifiche normative. Nel caso della resistenza ai carichi del vento, si tratta della UNI EN 12211. Il campione viene sottoposto in laboratorio a test che creano diverse condizioni di pressione simulando l’azione del vento; in base alle risposte, la porta viene collocata in una determinata classe. Sono 5 classi in tutto. Per quanto riguarda la tenuta all’acqua, invece, la UNI EN 12208 ne ha individuate 10. La prima identifica prestazioni piuttosto modeste, poi man mano si sale e si migliora. Il massimo livello viene raggiunto nel caso in cui i serramenti risultino impermeabili dopo 55 minuti di test realizzati con getti d’acqua e a una differenza di pressione di 600 Pa. Infine, per quanto concerne l’aria bisogna fare riferimento alla norma europea UNI EN 12207, che considera la permeabilità sia rispetto all’intera area dei serramenti sia rispetto alla lunghezza dei giunti apribili. Le classi vanno dalla 1 alla 4, dal minimo al massimo.