Fino a qualche tempo fa, l’estetica delle porte blindate lasciava parecchio a desiderare. La loro stessa struttura, nonché i materiali utilizzati per raggiungere elevati livelli di sicurezza, si traduceva in evidenti carenze dal punto di vista stilistico. Ebbene, il problema è stato risolto grazie ai pannelli utilizzati per rivestire le ante. Oggi sono innumerevoli le soluzioni che consentono un’armoniosa integrazione nel contesto e rendono possibili abbinamenti perfetti con le porte interne e anche altri elementi di arredo. Inoltre, personalizzare il serramento in base ai propri gusti non è più un’impresa rara, bensì la normalità. Questi i motivi per cui i pannelli giocano un ruolo di primo piano quando si tratta di porte blindate. Ma come orientarsi nella scelta, proprio considerando che le proposte oggi disponibili in commercio sono tante? Basta procedere per gradi, valutando una serie di fattori.
Quando la porta blindata dà su un ambiente aperto - pensiamo per esempio a una villa - diventa necessario scegliere un pannello esterno che resista all’azione degli agenti atmosferici, quindi alle piogge, al vento, ai raggi solari, alla neve. Se la casa si trova vicino al mare, è fondamentale anche che tolleri bene la salsedine.
I rivestimenti più indicati, in questi casi, sono quelli realizzati in acciaio, in alluminio (anche con base in Mdf idrofugo), in ceramica, in vetroresina ma anche in pietra sottile o cristallo temperato retroverniciato. Il Pvc è un’altra ottima scelta, anzi figura fra le più gettonate in quanto, grazie all’applicazione di pellicole ad hoc, consente di riprodurre qualsiasi altro materiale, compreso il legno. A proposito di legno: quello massiccio, in linea di massima, non rappresenta l’opzione ottimale. Ma è importante anche far presente che opportune lavorazioni, basate sull’applicazione delle tecnologie più all’avanguardia, e l’utilizzo di particolari tipi di vernici cambiano nettamente la situazione.
Il semaforo diventa verde anche per questo tipo di pannelli. Stessa cosa dicasi per quelli impiallacciati in legno nobile verniciato, a patto che ci sia un supporto in multistrato marino.
Nel caso in cui la porta blindata corrisponda a un appartamento situato in un condominio, non c’è naturalmente il problema dell’esposizione alle intemperie ma entra in gioco un’altra fondamentale questione: quella del decoro architettonico. Andiamo con ordine, per capire meglio. Innanzi tutto, con questo termine si intende “l’estetica del fabbricato data dall'insieme delle linee e delle strutture che connotano lo stabile stesso e gli imprimono una determinata, armonica fisionomia ed una specifica identità” (Cassazione, 16 gennaio 2007, n. 851). Premesso ciò, il condòmino che intenda sostituire la vecchia porta della propria abitazione con una blindata ha il dovere di consultare il regolamento del condominio per verificare quali siano gli interventi possibili in merito, appunto, alle parti di proprietà esclusiva (quindi non comuni). Però non basta. In ogni caso, secondo quanto stabilito dal Codice Civile e confermato dalla Suprema Corte, il singolo può apportare modifiche che lo riguardino direttamente, sì, tuttavia il decoro architettonico resta prioritario e qualsiasi altro condomino può agire in giudizio per la sua tutela. Che fare? Se si trova un pannello uguale o del tutto simile a quelli delle altre porte, non possono sorgere inconvenienti di sorta. Se questa possibilità invece non c’è, oppure si preferirebbe un pannello diverso – ci riferiamo in primis allo stile e al colore – bisogna ottenere l’assenso dei restanti comproprietari prima di procedere, altrimenti concreto è il rischio di ritrovarsi poi ad affrontare spiacevoli situazioni. Ovvio, d’altra parte, che differenze molto lievi, praticamente impercettibili, non giustificherebbero eventuali proteste degli altri condomini e non potrebbero essere considerate un valido motivo di causa.
Giunti a questo punto, la deduzione è facile: per quanto riguarda i pannelli interni delle porte blindate si ha una libertà di scelta maggiore. Anzi, sostanzialmente non c’è alcun vincolo. D’altra parte, però, è importante fare una scelta che si armonizzi con la casa e i suoi elementi caratterizzanti. Per quanto riguarda i materiali, è ovvio le opzioni elencate per i pannelli esterni sono tutte valide. C’è da dire, però, che parecchio gettonato è il legno massello: elegante e di indiscussa qualità, contribuisce alla creazione di atmosfere calde e accoglienti. Può essere abbinato al parquet o arredi realizzati anch’essi in legno, così come non è difficile trovare soluzioni identiche a quelle che identificano le porte interne. Molto apprezzati sono anche il laccato HDF e MDF, il laminato, il vetro. Circa le finiture, se è vero che l’effetto legno non perde mai consensi, è anche vero che ormai la scelta è a dir poco ampia. Si va dalle tonalità più sobrie e neutre a quelle molto più accese e vivaci. Di conseguenza, la porta blindata può anche diventare un modo per inserire un colore d’accento e vivacizzare l’insieme. C’è chi, proprio a tal proposito, percorre strade insolite e decide – sempre per fare un esempio – di puntare su un pannello delle medesime nuance di un complemento di arredo. Un tappeto, magari. Questa è una scelta interessante soprattutto nel caso in cui la porta si affacci direttamente sul living.
Sono diversi i modi per decorare e personalizzare i pannelli delle porte blindate. Il più apprezzato e diffuso è senza dubbio la pantografatura, una moderna tecnica di incisione che consente di creare disegni – per esempio geometrici o floreali - e bugnature di differenti tipologie e spessori, anche su richiesta del cliente. Le immagini, tra l’altro, sembrano quasi tridimensionali e ciò rende il risultato finale ancora più accattivante. Interessanti alternative sono l’applicazione di fasce a rilievo, in materiali diversi da quelli utilizzati per la base, oppure di inserti in acciaio inox, alluminino satinato, alluminio colorato. Doveroso citare anche sopraluce e finestrature, soluzioni più tradizionali ma al tempo stesso in costante evoluzione: basti pensare agli effetti che si possono ottenere grazie all’arte della vetrofusione.
Abbiamo poi metodologie più semplici ed economiche, ma di grande impatto visivo: la stampa in digitale ad alta risoluzione e le pellicole adesive. Nel primo caso si può personalizzare il pannello anche con fotografie, pensate un po’. Comunque, con le più disparate immagini. Nel secondo caso sul supporto si posano, con grande facilità, pellicole adesive viniliche plastificate che a loro volta si traducono in diverse rappresentazioni e in più formano un ulteriore strato protettivo. Infine, una personalizzazione “basic” può anche consistere in pannelli bicolore.
I pannelli delle porte blindate non necessitano di una particolare manutenzione. Bisogna semplicemente pulirli con regolarità, diciamo una volta al mese, al fine di rimuovere la polvere, le ditate, le impurità. A prescindere dal materiale con cui sono stati realizzati, il metodo ottimale è sempre lo stesso. Occorre, cioè, passare sui rivestimenti un panno precedentemente immerso in acqua tiepida e sapone neutro e ben strizzato. Terminata quest’operazione, si rimuovono tutti i residui di detersivo e di sporco con un altro panno inumidito e risciacquato più volte. Infine, sarebbe opportuno asciugare con un terzo straccio.
Se il rivestimento è in legno, all’incirca ogni sei mesi è buona norma applicare a pennello uno strato di ritonificante specifico all’acqua, sempre servendosi di un panno morbido e avendo cura di eliminare subito le eccedenze. In tutti i casi, sono da bandire totalmente prodotti corrosivi, abrasivi oppure a base di alcool.